Avrei voluto scrivere altro. Quello che è successo nelle ultime ore e che ha toccato da vicino, anzi da vicinissimo, il mondo del giornalismo. Ma c’è il rischio di perdersi. Così faccio “il mio”. Non mi dilungo in pericolose riflessione che rischiano di scatenare inutili (rispetto a quanto accaduto) e “putiferiche” discussioni.
Torno al mio “debutto” televisivo, alla mia prima volta a “Palla al Centro”, nuovo programma di informazione sportiva e calcistica in onda su Telereporter. Come promesso, torno a scrivere per cercare di raccontare qualche impressione, a freddo.
La prima, sintetica, telegrafica, secca, recita così: mi è piaciuto. Mi sono divertito. Ecco. Prima e ultima riflessione: non perché non abbia molto da dire o da raccontare, ma perché mi sembra ancora presto per tirare le fila.
Martedì sera, davanti alle telecamere, mi sono chiesto più volte, tra me e me, cosa ci facessi lì, per quale motivo fossi lì io a parlare di calcio e a cercare di raccontare qualcosa di intelligente o di commentare un’azione o una voce di calciomercato. Anche per tutte queste domande non ho ancora una risposta. Mi limito, per il momento, a tornare in tv. Dovrei farlo sabato sera in occasione dell’anticipo serale tra Torino e Milan. L’avventura va avanti. Grazie a chi mi ha seguito, grazie a chi mi ha scritto, grazie per i complimenti per lo più immeritati. Grazie, punto. Ci rivediamo sabato sera.
Beh Andrea, vederti in quella foto con lo stemma dell’Inter alle tue spalle impone importanti riflessioni che come San Paolo prima o poi ci si converte!!
E’ l’unica pecca di giornata…