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News e media: Italia arretrata. Lo dice il News Report di Reuters

I lettori di giornali stanno continuando a calare e le iscrizioni alle versioni digitali non stanno bilanciando questa perdita. I giornali chiudono, le redazioni si “restringono”. E’ quanto emerge dall’edizione 2015 del News report che viene stilato ogni anno da Reuters e dall’Università di Oxford. Una vera e propria fotografia dello stato di salute del mondo della comunicazione in Italia.

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Lo studio ha l’obiettivo di monitorare attività e cambiamenti dell’informazione nello “spazio digitale”, ma prende in considerazione anche i mezzi tradizionali come tv, radio e giornali. L’Italia, il Belpaese, come al solito non ne esce con una gran figura. Circa la metà degli italiani, il 47 per cento, non ha mai letto un giornale, un quotidiano. La televisione resta la principale fonte di informazione, con i Tg in prima linea.

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Guardando ai media digitali e quindi al mondo legato alla rete c’è subito da fare i conti con un dato. La penetrazione di Internet in Italia è del 59 per cento. Una percentuale tra le più basse dei Paesi in esame se si tiene conto che in Spagna, solo per fare un esempio, la soglia sale al 75 per cento. E ci sono Paesi del Nord Europa dove questa percentuale sfiora il 100 per cento.

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Repubblica.it è il sito italiano di news più utilizzato (29 per cento), seguito da Google News (22 per cento) e dal sito di Ansa, l’agenzia che ha recuperato parecchio terreno on line (22 per cento). Crescono gli italiani che condividono notizie on line sui social network: ben il 39 per cento della popolazione condivide news tramite mail oppure tramite new media. Il 24 per cento degli intervistati ha detto che lo smartphone è la via d’accesso principale alle news. Solo il 12 per cento invece è disposto a pagare per leggere notizie da Internet. Crescono anche notevolmente coloro che guardano news dai social che permettono di condividere video: ci sono sempre più italiani che “guardano” invece che leggere.

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Fotografia impietosa? Non sta a me dirlo. Basterebbe un confronto con altri Paesi del mondo inclusi nello studio per farsi però un’idea dello stato di salute del nostro Belpaese. Come spesso accade, facciamo un salto oltreoceano: negli States è stato compiuto il sorpasso, cioè l’online ha definitivamente battuto la televisione come fonte primaria di informazione: le notizie sul web, social network inclusi, sono utilizzati dal 43 per cento dei cittadini contro il 40 per cento di affezionati al piccolo schermo. I cittadini a stelle e strisce non sono gli unici a marcare la differenza con gli Italiani: lo stesso accade anche in Finlandia (46%-30%), Australia (44%-35%), Danimarca (42%-37%) e Irlanda (41-37%).

Non è tutto oro quel che luccica, però. “Accanto al boom di internet – riporta IlSole24Ore parlando della ricerca Reuters -, gli Stati Uniti infilano una serie di record negativi sulla fruizione delle notizie. In effetti si sta parlando sia del Paese con meno fiducia in assoluto nei suoi media (dà credito a quello che legge o vede solo il 32% degli intervistati) sia di quello che, statisticamente, si informa di meno: l’11% della popolazione intervistata non ha avuto accesso ad alcun tipo di news negli ultimi 30 giorni, contro una media generale del 5%. Anche la percentuale abbastanza elevata di utenti che pagano per le notizie digitali (11%, media di 10 dollari al mese) si ridimensiona quando si scopre che il 67% non lo farebbe a nessun prezzo. Il restante 33%? Sì, ma non più di 8,5 dollari l’anno”.

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2 commenti su “News e media: Italia arretrata. Lo dice il News Report di Reuters

  1. renatoaugelli
    30 giugno 2015

    L’ha ribloggato su Renato Augelli.

  2. Pingback: Italia: la carta non piace più. Un milione di quotidiani al macero ogni giorno | Missione Giornalista

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Questa voce è stata pubblicata il 26 giugno 2015 da in La professione con tag , , , , , , , , , , .
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