Missione Giornalista

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La “rosea” diventa azzurra per un giorno. Ma e’ nata verde

Magari dico un’ovvietà, magari non racconto nulla di nuovo. Ma il colore azzurro della Gazzetta dello Sport che è in edicola oggi mi invita a un viaggio nel passato. Mando indietro la mente a qualche anno fa: quando cioè all’Università studiavo i pesanti (ma gradevoli) tomi di storia del giornalismo.

gazzetta_azzurra

Oggi, per la prima volta nella sua storia, la Gazzetta esce in tinta azzurra. Un tributo alla Nazionale nel giorno di apertura dei Mondiali brasiliani 2014. Ma sapevate che la Gazzetta era nata verde? Sì, non rosa. Verde. Il colore della speranza.

Correva l’anno 1896. Eliso Rivera ed Eugenio Camillo Costamasnaga (giovanissimi, 31 e 32 anni) danno vita alla Gazzetta dello Sport. Quattro pagine, cinque colonne: esce due volte la settimana, il lunedì e il venerdì, a ridosso cioè dei principali eventi sportivi del weekend. Il primo editore del giornale sportivo che diverrà il più importante e famoso in Italia sarà Sonzogno, umanista meneghino con lo sguardo lungo.

Su quelle 5 colonne si parla di tutto un po’. Di tutti gli sport, forse del ciclismo più ancora che tutti gli altri. Perché allora le due ruote erano il vero sport nazionale, il più seguito, il più amato, il più praticato. Si potrebbero scrivere capitoli e capitoli (o meglio, post su post) sulla storia di questo glorioso giornale. Ma qui mi voglio concentrare sul colore. Perché quel rosa che sostituì il verde degli esordi arrivò solo due anni dopo la sua genesi. Ci fu anche un intermezzo su carta bianca. Ma, evidentemente, durò poco. La novità venne comunicata ai lettori sul numero del 27 dicembre 1898 con un titolo a tutta pagina, il primo nella storia del giornale. Il nuovo colore fa il suo esordio il 2 gennaio 1899.

Da allora fino ad oggi (è proprio il caso di dirlo) la Gazzetta è sempre stata rosa. Quel colore ha caratterizzato uno stile, un contenuto, un’idea. È stato il tratto distintivo del giornale, anche detto la “rosea”. Oggi la “Gazza” si tinge di azzurro. Credo che anche questa data finirà sui manuali di storia del giornalismo: 12 giugno 2014. Ricordiamocelo.

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