Capita, non molto spesso ma capita, che qualche giovane si interessi al mestiere, al mio mestiere. Capita anche, non molto spesso come prima, ma capita, che qualcuno mi rivolga la fatidica domanda: “Come si fa a diventare giornalisti? Cosa devo studiare?”. Una domanda che, in soldoni, si traduce in una richiesta più pratica e diretta, del tipo: “Che Università devo fare per diventare giornalista?”. Soprattutto in questo periodo dell’anno, ci sono orde barbariche di giovani freschi freschi di Maturità che aspirano a diventare i Pierluigi Pardo di domani e che vagano tra siti virtuali e atenei reali alla ricerca di un appiglio, di un corso di Laurea che trasformi, magicamente, in giornalisti.
Cattiva informazione o cattiva preparazione? Non sto a giudicare, certo che la confusione non è affatto poca. Cercherò qui, con la speranza di non aggiungere disordine al caos, di sgombrare il campo da dubbi e false credenze e allo stesso tempo di regalare qualche consiglio.
Prima di tutto, non esistono Università che preparano alla professione. Nel senso che tecnicamente, e soprattutto praticamente, non ci sono Corsi di Laurea interamente dedicati al giornalismo o che consegnano il tesserino insieme alla tesi. Il giornalismo è un mestiere che nella maggior parte dei casi si impara “a bottega”. Io, per esempio, ho studiato Scienze della Comunicazione (corso Triennale alla Bicocca, magistrale in Statale, sotto la Facoltà di Lettere e Filosofia) e già a metà del mio percorso di studio ho iniziato a “scribacchiare” e collaborare con alcuni giornali locali, arrivando al tesserino da pubblicista e alla firma su un quotidiano nazionale nel giro di un paio d’anni. Con questo cosa voglio dire? Che non si deve studiare all’Università? Nulla di più sbagliato: ci sono Corsi di Laurea in cui si incontrano corsi di studio che toccano da vicino il giornalismo e in modo più allargato il mondo della comunicazione, soprattutto quella contemporanea. L’Università è un passaggio imprescindibile, ma se avate l’occasione cominciate fin da subito a misurarvi con la scrittura, a rapportarvi con un capo, con una redazione…
Un discorso diverso lo meritano le Scuole di Giornalismo che nell’idea di molti sono delle normali Università. Che sono invece dei veri e propri Master che hanno il pregio, tra i molti, di fornire una via di accesso diretto all’esame di Stato per diventare Giornalisti Professionisti e quindi essere iscritti all’Ordine nel relativo Albo.
“A partire dal 1990, dopo un’iniziativa pilota dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, in virtù dei poteri di autoregolamentazione concessi dalla legge, ha riconosciuto l’ammissione agli esami di idoneità professionale e quindi l’accesso al professionismo, anche a coloro che abbiano svolto il praticantato in pubblicazioni edite da Scuole convenzionate e riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti”, si legge sul sito dell’Ordine nazionale. “A questi master – si legge ancora -, possono accedere, attraverso un concorso per titoli ed esami, i laureati provenienti da diverse Facoltà universitarie”.
Ecco, le Scuole di Giornalismo sono questo: un biennio di studio che arriva sicuramente dopo una Laurea Triennale, di primo livello, in cui ci si prepara alla professione attraverso lezioni frontali, laboratori, esami e soprattutto stage presso enti, redazioni o aziende qualificate. Un biennio al termine del quale si può avere l’onore, ma anche l’onere, di accedere all’Esame di Stato.
Costano? Sì, e non poco. Ma ci sono borse di studio che permettono a tutti quantomeno di “provarci”. Ma questo meriterebbe un altro capitolo.
Qui l’elenco delle scuole convenzionate con l’Ordine: cliccate qui. A Milano ce ne sono tre: il Master Biennale in Giornalismo a Stampa, Radiotelevisivo e Multimediale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il Master Biennale di Giornalismo della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm; e il Master Biennale della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università degli Studi di Milano Statale (per altro la sede della scuola si trova a Sesto San Giovanni, nel polo di Mediazione Linguistica).
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